domenica 10 maggio 2009

Cul de sac

(testo e musica e voce di luca gaigher)

mi viene in mente una notte di tanto tempo fa, ma nemmeno troppo tempo. una notte gommosa, rifrangente, una specie di buco nero, una notte che non passa mai, che dura un'ora, mezz'ora, senza sonno. una notte dei tempi. la tormenta silenziosa, l'ossessione, la nausea, la lucidità, le certezze fioche di un'alba che somiglia tanto ad un tramonto, perché è già ora di alzarsi eppure non è mai arrivata l'ora di dormire.
ci sono notti in cui la coda di un incubo ci fa svegliare di colpo e ci sorprendiamo a pensare che tutto sommato l'incubo era anche un po' meglio di questa stanza semivuota, di quest'aria vischiosa, di queste voci gotiche d'uccello oltre la finestra puntellata oramai di piccoli ovali celesti. e ci si chiede come potrà mai darsi un giorno più giorno di così, una veglia più veglia di così. chiudo gli occhi.

apro gli occhi e mi ritrovo il cellulare in mano, è una specie di frutto nero. lo schermo mi informa che dovrei essere al lavoro da un quarto d'ora, bestemmio iddio blasfeta, salto giù dal soppalco che geme, beccheggia, mi metto addosso le cose di ieri, di poco fa, faccia, denti, macchina, lavoro. mezz'ora di ritardo ma non importa, non importa niente a nessuno, non c'è nessuno a parte me.

questa sì che è una droga seria: l'adrenalina. gratuita entro determinate quantità, pericolosissima. resta da capire come si fa a procurarsene una dose nella notte dei tempi, quella notte lì, rifrangente, quella che non passa mai e dura un'ora, neanche, e che ti inghiotte e che ti vomita lontano.

sì, perché l'adrenalina si compra solo a suon di ritardo e soprassalto, ritardo e soprassalto. e io sono dipendente da questa specie di pioggia sottile, infinitesima, interiore, calda, fredda, vapore di stella. come l'estate che avvampa, che è una lacrima enorme e stordisce, e rende enormi mosconi.

ho meritato sonni tranquilli e ho indossato i panni dell'incubo, guardandomi sbalordo allo specchio nero di quella notte lì, di cui s'è detto. chiedevo che non ci fosse bisogno di schiantare ogni speranza prima di farsi del bene, che si potesse sparire in un qualche mare tiepido senza per questo giocare a nascondersi nell'abisso e riemergere con la faccia di pesce lanterna, con lo sguardo scolpito nell'ombra, con in mano una tazza di acqua calda che ha l'odore inconfondibile del rimedio.
la pozione, l'elisir, è inodore, invece.

avrei dovuto giocarmi per tempo il ruolo del pianoforte a coda, come un demonio, senza coperchio, così che ci si potesse sdraiare sui tasti e suonarli tutti in uno e così da poter stregare una buona volta e senza appello quello stradone secco, quello degli operai magiari che giocano a carte all'impiedi.

quello di quando ero così lontano che non si riusciva a vedere quanto fossi bello.

8 commenti:

Radio Pazza ha detto...

è proprio ciò di cui ti parlavo, proprio ciò che mi aspettavo da te ... da quel genio che finalmente si degna di reagire alle lusinghe.
Manco fossi la bottiglia vuota sotto il balcone.
Sei un grande, un vero artista. ti rispetto e ammiro.

Bak

ps. mi hai entusiasmato

Domhir Muñuti ha detto...

grazie maestro, sapevo che avresti apprezzato. è stato divertente seguire il tuo suggerimento.
abiontò.

Prisma ha detto...

Wow! Che dire? Una performance assolutamente surrealista, bravo!
Si attende la prossima ;)

P.S.= benvenuto nel club degli Audio-a-holic! :D

Domhir Muñuti ha detto...

ho scoperto che, al di là dei risultati, l'auto-re-citazione è divertente.
sto meditando sulle prossime performance.

Prisma ha detto...

Vero? Diverte molto anche me farlo, nonostante non ami particolarmente la mia voce registrata. Sui risultati dei miei deliri, poi, non saprei... Mi manca ancora un vero e proprio feedback. Vabbè, io in tanto mi diverto, a scapito delle orecchie altrui! :D

Radio Pazza ha detto...

Bravi Bravi ... esercitatevi che abbiamo una grande strada da percorrere assieme

Bak

Domhir Muñuti ha detto...

a piriposito, man, quando famio la puntata? io domenica potrei solo dopo le 23, che ne dici?

Radio Pazza ha detto...

A questo punto (visto che è già martedì) ti dico: o mi mandi una mail o alzi la cornetta no?

Bak

Radio Pazza Mannaggement