lunedì 23 agosto 2010

L'atto sessuale nell'epoca della sua riproducibilità tecnica

ci sono persone suscettibili di uscire dal proprio corpo per rientrarci subito dopo in qualità di ospiti. è una specie di metemsomatosi allo specchio, che qualcuno giustamente definisce narcisismo. ma non sia mai che in questa sede ci si occupi di psicanalisi.
qui è da sempre l'angolo della sconfessione, delle excusationes non petitae e soprattutto dei tarallucci, del pane, del vino, del salame di cesare e di quello di dio. e se "cesare" è verosimilmente il nome di un pizzicagnolo, "dio" fu quello di una rockstar ma starebbe bene anche addosso ad un pornodivo.
torniamo a noi, per modo di dire. qui è il bingo dell'autoespropriazione, l'ultimo baluardo di un linguaggio delle tre carte che da millenni oramai sta passando di moda. e oggi qui c'è in atto un processo senza giudici e senza avvocati, con l'imputato che giace in nessun posto in posizione fetale.
il lupo stregoniere, il civettuolo delle notti di mezzaluna, il coniglio mannaro, ladro di minuscole ore vacue, sembrava aver compiuto un altro dei suoi colpi nefasti, salvo che (anzi: proprio perché) sul più bello, quando già stringeva il sacco tra le fauci e aguzzava le iridi gialle nel buio per rinfilare il passo verso il rifugio, l'hanno rincorso i metronotte e gli hanno sparato addosso colpi di sale, cagionandogli certe piaghe così dolorose che a metterci il dito dentro non fa alcuna differenza. e ora si lecca le ferite con gran godimento autocannibalistico, e con una palla da bowling appesa alla perla nera che per grazia divina si ritrova al posto del cuore.
poiché, una volta rientrato al nascondiglio, alla tana, apre il sacco e ci trova dentro forse ceci, forse soldi di cioccolato, residuo stantio di una vecchissima calza della befana, o forse niente di niente.

da wikipedia:

Una particolare forma di narcisismo è quella legata alle nuove tecnologie, ed al web, viene definita narcisismo digitale simile per certi aspetti all'egosurfing, che si caratterizzerebbe per uno smoderato culto della personalità, dell'apparire e di esibirsi sul web con i propri scritti, foto, video e messaggi; complici le applicazioni web 2.0 che consentono a qualsiasi utente di creare contenuti autoprodotti con estrema facilità. Per alcuni autori, come Andrew Keen (nel suo libro The Cult of the Amateur) il web partecipativo fatto di blog, video-audio-foto sharing (autoprodotti), twitter, mashupfacilita la creazione di prodotti autoreferenziali, autocitazioni che vanno a gratificare appunto il narcisismo digitale. Il narcisismo individuale si connette spesso a quello culturale, Jean Baudrillard, così in una società consumata l'individuo tende a fuggire verso una consumazione della propria immagine, con forme di negazione dell'alterità affogondola in compiacimenti autoreferenziali. Questa definizione mi sembra affine con quella di Postmoderno, dove come Baudrillard, occorre che questa imago sia venduta per essere contentuto a rischio di patologie, mentre la scrittura narcisistica, può essere "scoperta" e quindi può essere recuperata come riparazione di ferite, di danni subiti, di oltraggi vissuti nel mondo reale dalle persone - dona attraverso questa piccola esposizione portatile, un'esperienza psicologica affine ad un prodotto diaristico in cui il soggetto può ritrattare, superare, riparare i traumi senza che questo debba divenire un prodotto feticistico: restituisce la ferita narcisistica al quadro della rielaborazione propria e creativa.

1 commento:

Prisma ha detto...

L'atto sessuale nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, ottimo titolo! Devo confessare allora di essere un'onanista tecnologica... :D
Quanto al nascondersi... a me per molti anni è capitato di giocare a nascondino con me stessa e non è stato affatto divertente. Piano piano, se "Dio" vuole, ne sto uscendo. Però dormo ancora in posizione fetale.