non lo vedo più da giorni. in effetti aveva detto che sarebbe partito verso la fine del mese. ci siamo.
il mio coinquilino è partito e io non mi sono accorto di niente. è andato via senza salutare, tutt'affatto. non devo essergli restato granché nel cuore, io, come persona. c'è di che riflettere, e magari anche lui lo farà, da parte sua.
sarà partito nel silenzio. avrà vuotato la sua stanza coi tappi di gomma infilati nelle orecchie, nell'aria salata del mattino. io non c'ero, ero a Roma, probabilmente.
a Roma, a dormire per l'ultima volta nella stanza rossa, nella casa gialla. la casa e la stanza di dieci anni di vita, tondi tondi. la volta scorsa, la penultima notte, qualche mese fa, fu più triste.
ora il contesto è già disanimato, quelle mura non fanno breccia.
il viaggio mi ha tenuto distante dal disordine della stanza di Sparigi. bisogna che faccia qualcosa per arginarlo. l'ho detto, la stanza è uno specchio fedele della testa di chi la abita, è persino ovvio.
nelle mie stanze non ci sono mai quadri o poster che abbia appeso io. non ci sono mai tantissimi libri in vista. ci sono sempre strumenti musicali sparsi qua e là.
c'è sempre un qualche oggetto scomodo, un letto che scricchiola, un angolo di muro scrostato.
la confezione di un qualcosa da mangiare, o una tazza ormai vuota.
una lampadina che non funziona, o che diffonde una luce troppo cruda.
vado a far smussare le chiavi dal fabbro.
2 commenti:
Mi mancherà casa gialla ...
Bak
io per ora non realizzo..
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