martedì 22 settembre 2009

Nuxi budra

insonnia è pari un'ambulanza vuota che impazza attraverso la città deserta, di notte fonda, quando del sole nemmeno l'ombra.
con le case senza nessuno dentro, solo luci accese senza nessuno.
e le strade fradice a specchio, a specchio di niente, perché non c'è occhio che veda, non c'è cuore che dolga. nessuno che stia male.
è quando sei in mezzo ad un campo di pallone e sei stanco, e fai ruotare gli avambracci uno attorno all'altro per far capire alla panchina che basta, sei stanco, e vuoi uscire, chiedi il cambio, non ti va più di giocare. ma nessuno se ne fotte, e continuano a passarti la palla, e devi partecipare, devi fare l'azione, devi farla fare, non te ne puoi liberare.
tale e quale partire senza biglietto in tasca per un viaggio lungo una vita, col terrore perpetuo che alla prossima salga il controllore. e che magari salga in borghese, vestito anzi da suora, e da un momento all'altro "tac", e ti fa schioccare il tesserino sotto al naso. e invece lui non sale mai, e tu non scendi, e il terrore sta giusto lì, in mezzo tra te e lui.
insonnia è un bicchiere sul comodino con dentro mezzo bicchiere d'acqua di ieri: sì, un bicchiere con dentro mezzo bicchiere, e allora? perché altrimenti spiegatemi voi come si fa ad avere sul comodino mezzo bicchiere d'acqua punto e basta. i mezzi bicchieri non li fanno più, sono usciti fuori produzione, oggigiorno fanno solo i bicchieri, mi sembra. e correggetemi, se avete il coraggio.
spiccicato quando scendi le scale e ti ritrovi al piano di sopra, e se anche volessi tornare indietro per forza di cose devi scendere di nuovo, e così via fino a che di grazia scivoli su un lego da quattro pìroli per due, e capitomboli nemmeno tu sai dove, ma quello che è certo è che hai cambiato sogno. che è facile come cambiare canale, salvo che il telecomando ce l'ha in mano un altro, un altro che non vedrai mai, perché ti sta negli occhi.
e nell'altro sogno non riesci a capire bene che cosa sei diventato, sai solo che sei appena sveglio e ti fa male la schiena manco t'avessero pestato la notte intera, e non ti ricordi più cosa devi fare. non ti ricordi nemmeno che non l'hai mai saputo, cosa dovevi fare. e forse è meglio così, che non te lo ricordi, così almeno ti resta l'illusione che una volta lo sapevi, e puoi sempre raccontare a qualcuno che non è colpa tua, e che semplicemente te lo sei dimenticato.
proprio come.
e ti viene in testa un'equazione semplice, tanto semplice che se ti fermi a pensarci la guasti: e cioè che se a farci del male il più delle volte sono quelli che amiamo, allora dovremmo metterci a far del bene a chi ci detesta. e a ben guardare è questa la rivoluzione definitiva, quella che non muove un passo in nessuna direzione, quella che è in atto da quando esiste la nostra specie, quella che ammette che l'uomo è arrivato, e da quel momento più di tanto lontano non può arrivare e più di tanto uomo non può essere, e deve farla finita di scassare i coglioni.
come a dire: ma secondo te cosa c'è oltre l'universo?
oltre l'universo non c'è niente che possa minimamente interessarti.